La pagina da un milione di dollari
Il 26 agosto del 2005, un aspirante studente di nome Alex Tew, residente nello Wiltshire, in Inghilterra, scrive e codifica quella che sarebbe rimasta nella storia di internet, come ” la pagina da un milione di dollari”.
Inizialmente pensata come ad un modo per racimolare soldi per intrapendere la sua carriera universitaria, diventa in pochi giorni, la sua modesta fortuna, che gli consente non solo di pagare il primo anno, ma l’intero corso di studi, e oltre.
Un milione di pixel
Organizzata come un semplice sito web composto da quadrati di un pixel ciascuno, ognuno cliccabile, ( un milione di pixel per l’appunto ) , dopo appena tre giorni riceve il primo acquisto per un bannerino cliccabile di 20×20 pixel da un noto negozio di musica, guadagnando cosi’ i suoi primi 400 dollari.
In poche settimane la pagina da un milione di dollari, grazie al passaparola ed alla curiosità che aveva suscitato allora sui blog e sui forum ( i social erano ancora agli albori ) , racimola la somma sufficiente per pagarsi già il suo primo anno di studi.
SOLD OUT!
Dopo appena un anno , sono centinaia i negozi, i casinò, i siti che promettono soldi facili e tutto il sottobosco di attività online che stanno sorgendo in quegli anni, a volere un pò di visibilità su quello che allora era probabilmente uno dei siti più famosi del web, tanto da essere in quel periodo posizionato 127esimo tra il traffico generato nei siti mondiali, e con un valore pagerank di 7.
Dopo pochi mesi gli ultimi 1000 pixel rimasti, nel gennaio del 2006, furono messi all’asta su ebay, e furono venduti alla cifra di 38.100 dollari, portando cosi’ l’incasso totale della vendita dei pixel della pagina da un milione di dollari, a 1.037.100 dollari.
Il sito è ancora online, raggiungibile all’indirizzo http://www.milliondollarhomepage.com/
Il sito è incredibilmente ancora navigabile, e nonostante i 17 anni passati dall’iniziativa, la cosa incredibile è che moltissimi link sono ancora cliccabili, e raggiungibili.
Online da 17 anni
Probabilmente nel corso degli anni i link scaduti delle attività che fisiologicamente hanno chiuso o sono state rinnovate, sono stati comprati da qualcuno che ha sfruttato il simpatico bannerino della pagina da un milione di dollari, per riceve qualche click involontario. Non è raro cliccare sul link di un casinò per ritrovarsi in un sito di criptovalute.
Ma d’altronde si sa, come lasciarsi sfuggire, anche con pochi pixel, l’occasione di entrare nella storia? ( di internet ovviamente. )